“Non molleremo mai!”
Riflessioni sulla Route narrate dal Noviziato di Salzano trascorsa a Librino (CT), terra di degrado e nuove speranze
In quest’estate del 2015, noi Noviziato di Salzano siamo riusciti a realizzare il sogno che ci eravamo posti all’inizio dell’anno: il campo in Sicilia. Il teatro della nostra Route è stata proprio la terra siciliana, in particolare la zona di Catania compreso l’Etna, le spiagge e i paesaggi incantevoli di quei luoghi, ma passando anche per una delle realtà più difficili del nostro paese: il quartiere di Librino a Catania.
Proprio da Librino è iniziato il nostro atteso viaggio: dopo mesi di sacrifici e fatiche, dopo 1200 km di volo e dopo aver perduto e ritrovato i nostri preziosi zaini di viaggio in aeroporto, siamo giunti al Talità Kum. Fiore nel deserto, oasi nel cemento, faro nella tempesta: forse nemmeno queste definizioni sono in grado di descrivere il valore del Talità Kum, il centro Caritas fondato da Giuliana. Il Talità Kum nasce nel 2006 a Librino, periferia di Catania, culla di degrado, spaccio, criminalità organizzata, abusivismo, come risposta e come germoglio di vita davanti a tutte le strade efferate che si presentano fin dalla nascita ai 90.000 abitanti di questo grigio territorio. Nel corso del tempo, invece, Librino diventa terra fertile per la speculazione edilizia: migliaia di persone si trovarono così catapultate in una nuova realtà, costituita da grigi alveari di cemento, e, come in tutte le periferie, questo vuoto istituzionale creatosi ha permesso l’infiltrazione di una realtà malata, fatta di incomprensioni, spaccio, degrado e anche di mafia. Giuliana con questo centro, grazie anche all’aiuto dell’8×1000, ha avuto la possibilità di coltivare un seme di speranza in quelle centinaia di ragazzi che ogni giorno e ogni anno accorrono per vivere insieme divertenti alternative educative, come il doposcuola e il GrEst estivo, uniche e preziose opportunità che noi come Noviziato di Salzano abbiamo avuto il privilegio di toccare con mano. Nella moltitudine di storie difficili che affollano quelle centinaia di ragazzi del Talità Kum, abbiamo visto sorrisi inaspettati e costituito solide amicizie, vivendo e animando insieme aglianimatori del centro un pomeriggio di GrEst e trascorrendo un’indimenticabile giornata al mare alla fine di Luglio. Resta impresso nei nostri cuori l’incredibile affetto dimostrato dai ragazzi: un affetto che, a volte, celava curiosità, interesse verso il “diverso” e gioia, un’incredibile gioia. Questa esperienza ha commosso molti di noi e ci ha aiutato a comprendere un inestimabile messaggio: l’aiuto di ognuno di noi può fare realmente la differenza, può riportare il sorriso in ragazzi dal futuro incerto, può seminare speranza ove la rassegnazione fa da padrona, può donare un futuro felice ad un quartiere grigio e cupo. Come Noviziato di Salzano (VE) abbiamo avuto l’onore e la fortuna di relazionarci con tali realtà, molto diverse dal mondo ristretto della nostra vita quotidiana, ma, purtroppo, estremamente vicine a noi e assai presenti nel nostro Paese.
Subito dopo l’esperienza al Talità Kum, siamo stati ospiti al centro Pime di Massanunziata, luogo incantevole gestito dal nostro conosciuto compaesano Padre Massimo Bolgan. Incastonato tra i crateri dell’Etna e la fertile pianura Catanese, il centro Pime è diventato così per noi un ottima base per escursioni indimenticabili, tra le quali bisogna necessariamente ricordare la visita ad un vulcano ormai spento ai piedi dell’Etna. Sempre durante il nostro soggiorno al centro del Pime abbiamo fatto una rapida visita al santuario della “Madonna della Sciara”, protagonista di un incredibile miracolo. Il 7° giorno ci siamo stabiliti a Gravina di Catania, ospiti del gruppo scout locale Catania 1, che poi è stato il luogo di partenza della nostra “scalata” al Vulcano Etna: dopo numerosi disguidi e problemi riguardo i trasporti pubblici, siamo arrivati a oltre 2600m di altezza lungo i crateri del Vulcano. Il vento sferzante e la fatica delle scalate non ci hanno impedito di goderci lo spettacolo di un paesaggio tanto diverso rispetto alle nostre pianure, un panorama lunare costituito da nuda e nerastra pietra lavica e da sconfinate (e talvolta distruttive) colate. Ormai avvicinatisi alla conclusione del nostro campo, non potevamo lasciare la terra siciliana senza una giornata “ammare”(come dicono i ragazzi siciliani). Così Mercoledì 29 abbiamo raggiunto da Catania il limpido mare di Aci Trezza, culla di mitiche leggende riguardo i suoi faraglioni ciclopici (letteralmente) e casa di incalcolabili branchi di pesci. Il sole cocente e la fatica di lunghe nuotate nel mare siciliano non ci hanno stancato e così, dopo quindici chilometri di cammino, siamo giunti per l’ultima volta alla nostra base. Ormai (ahinoi) era tempo di tornare a casa dopo nove giorni di intense e indimenticabili esperienze e fatiche: la mattina del 30, così, dopo essersi svegliati di buon’ora e aver pulito a fondo il centro scout di Gravina che ci ha ospitati, abbiamo raggiunto l’aeroporto di Catania, non prima però di ammirare il meraviglioso centro storico della città. Per fortuna nel viaggio di ritorno è filato tutto liscio e simo riusciti a tornare a Salzano con tutti i nostri bagagli.
Il nostro cuore e la nostra mente sono rimaste al Talità Kum, in quei ragazzi che hanno condiviso con noi la speranza e la gioia di vivere un’esperienza così importante grazie al mondo scout e a Padre Masimo Bolgan, cruciale figura che ci ha guidato e ci ha permesso di realizzare questo sogno indimenticabile. Come diceva nel 1994 San Giovanni Paolo II proprio a Catania, noi giovani e nuove generazioni dobbiamo diventare come “Ginestre, che germinano sulla nuda lava”, consapevoli del presente a volte avverso, ma mai stanchi di pensare a costruire un futuro sereno e alternativo.